Tra le manifestazioni estive che si tengono in Costiera Amalfitana, "Scala incontra New York" è sicuramente da annoverare tra quelle di più ampio respiro, sia per la durata in sé dell'evento (circa un mese, dall'11 agosto all'11 settembre), sia per la molteplicità dei temi trattati, cha spaziano dalla cultura, alla musica, dalla religione, alla politica e all'arte, in tutte le sue complesse e svariate sfaccettature. E' una kermesse caratterizzata da una specifica peculiarità: l'incontro tra il paese più antico della Costa d'Amalfi e la metropoli più moderna. Un incontro, insomma, tra due realtà completamente diverse che, partendo dalla commemorazione delle tante vittime degli attentati terroristici alle Twin Towers dell'11 settembre 2001, permette di dimostrare come quelli fratellanza e solidarietà siano valori universalmente condivisi, che prescindono, cioè, dalle differenze etniche, religiose o politiche. Un messaggio di speranza per sensibilizzare le future generazioni a fraternizzare, a mediare le reciproche posizioni ed a trovare sempre un punto d'incontro, consapevoli delle funeste conseguenze che le visioni estreme (nella religione come in politica) possono arrecare al bene comune più prezioso: la pace.
L'ottava edizione di "Scala incontra New York" quest'anno si è arricchita della presenza di un artista di fama internazionale, il grande Maestro e tenore Andrea Bocelli, uno dei più eclettici ambasciatori della tradizione artistica e musicale italiana nel mondo, che ha deliziato con le sue doti canore una gremita e composta folla di appassionati e curiosi, durante il concerto esclusivo "Notte Stellata", tenutosi in Piazza Municipio a Scala, giovedì 2 settembre.
Già nel corso della conferenza stampa, svoltasi martedì 31 agosto e moderata dal giornalista Emiliano Amato, Bocelli aveva più volte ringraziato le istituzioni presenti (in particolare, il sindaco di Scala, Luigi Mansi, e la presidente dell'Associazione "Scala incontra New York", Ivana Bottone) per avergli concesso l'opportunità di esibirsi per la prima volta in Costiera Amalfitana, nell'ambito di una manifestazione di così elevato spessore, e di godere di un'accoglienza calorosa quanto inaspettata, tanto che è bastato un semplice mazzo di fiori al suo arrivo in elicottero per farlo commuovere ("i fiori, generalmente commuovono le donne... I tenori, come si dice, sono delle prime donne e in questo caso i fiori mi hanno commosso"). Lui che, come ha raccontato, ha avuto il grandissimo privilegio di cantare in forma privata per Papa Giovanni Paolo II, nel corso della celebrazione della comunione nella sua residenza estiva - momento che egli stesso ha definito essere il più emozionante -, ha elogiato il potere persuasivo della musica, linguaggio universalmente compreso, in grado di addolcire l'animo umano e di elevare lo spirito. La musica, quindi, come strumento di comunicazione tra popoli diversi e che, attraverso questa sublime espressione dell'arte, possono comprendere l'importanza del dialogo per il bene comune.
Nel corso della conferenza stampa è venuta fuori la semplicità e la timidezza tipica dei grandi artisti, consapevoli del ruolo di responsabilità che rivestono e della stima che il pubblico nutre nei loro confronti. Una semplicità umana che non poteva avere come cornice migliore la suggestività della splendida chiesa romanica della frazione di Minuta, datata intorno al X secolo, spettacolare nelle sue linee uniformi e armoniose.
Il romantico chiarore di un cielo stellato, l'imponente facciata della Cattedrale di San Lorenzo e la profonda spiritualità di questo paese (che, lo ricordiamo, ha dato i natali a fra' Gerardo Sasso, fondatore del Sacro Ordine dei Cavalieri di Malta) hanno contribuito a rendere ancora più emozionante il concerto del 2 settembre in Piazza Municipio, davanti ad un folto pubblico proveniente non solo dalla Costa d'Amalfi ma anche dalle località limitrofe, nonché ai maggiori rappresentanti di Enti ed Istituzioni pubbliche.
Andrea Bocelli, accompagnato dalla soprano Paola Sanguineti e dai maestri Carlo e Enrico Bernini (rispettivamente al pianoforte e al violino), ha omaggiato i fortunati presenti con un repertorio ricco e complesso, che comprendeva classici della canzone napoletana ("O sole mio", "Santa Lucia luntana", "I' te vurria vasà"), brani di opere ("Libiamo ne' lieti calici", tratto dal primo atto della Traviata di Giuseppe Verdi) e la toccante "Ave Maria" di Schubert, dedicata alle vittime dell'11 settembre e che egli stesso cantò a Ground Zero pochi giorni dopo l'attentato, quando nell'aria si respirava ancora l'odore acre delle macerie.
Al termine del concerto il tenore è stato omaggiato con un caratteristico presepe in una campana di vetro, un classico della famosa arte presepiale partenopea nonché simbolo indiscusso di fraternità e solidarietà francescana, virtù, queste ultime, che, come ha giustamente ricordato e suggerito padre Enzo Fortunato, dovrebbero essere la costante del vivere quotidiano di ogni uomo.
"Scala incontra New York" è un importante esempio di come, attraverso una manifestazione che parte dalla commemorazione delle vittime di un evento luttuoso, quale l'attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York, sia possibile non solo gettare le basi per costruire un futuro migliore per le future generazioni, attraverso la comune condivisione di valori comuni e il dialogo tra genti diverse, ma anche promuovere in maniera concreta e fattiva le realtà di un territorio.
Mariarosaria Pisacane