Da via dei Fori Imperiali al Colosseo
Il Foro Romano nasce nella parte bassa della valle creata dall'azione erosiva del Tevere lungo i fianchi di quelle lave vulcaniche dalle quali si sarebbero originati i sette colli.
Verso la fine del VI secolo a.C., sotto i re Tarquini, la valle fu bonificata e le acque drenate nel Tevere tramite un collettore, la Cloaca Massima. In tal modo l'area fu pronta per accogliere le genti che già vivevano sui colli circostanti, e che qui trovarono il luogo per riunirsi, scambiare le merci e svolgere le principali attività della vita quotidiana: era nato il Foro Romano, che per tutto il periodo della Repubblica, fino al I secolo a.C., sarà lo scenario principale della storia di Roma.
L'area oggi occupata dal Colosseo costituiva, ai tempi di Nerone, il fulcro di tutto il complesso della sua Domus Aurea. In particolare, il punto dove poi sorse l'anfiteatro era ccupato da un lago artificiale, che venne prosciugato alla morte dell'imperatore per consentire la costruzione del nuovo grande monumento.
Il suo vero nome è Anfiteatro Flavio, perché costruito dagli imperatori Flavi, mentre quello di Colosseo gli venne dato solo nell'Alto Medioevo, probabilmente in ricordo della vicinanza della statua colossale dell' imperatore Nerone.
Alla fine del periodo repubblicano, l'antico Foro Romano risultò insufficiente ad ospitare tutte le funzioni. Roma, ormai al centro di un vero e proprio impero, aveva la necessità di progettare un ampliamento dello spazio forense. La zona più adatta allo scopo venne identificata nell'ampia area pianeggiante situata a nordovest della vecchia piazza.
Qui esisteva da secoli un intricato dedalo di viuzze, botteghe e mercati; Giulio Cesare fu il primo ad intervenire su questo terreno, realizzando quello che poi diventò il "prototipo" dei Fori Imperiali: il Foro di Cesare. Augusto seguì l'esempio di Cesare, aggiungendo, perpendicolarmente a quello del predecessore, un altro Foro, che penetrò profondamente nel cuore della Suburra. Toccò quindi a Vespasiano realizzare più a sud, per celebrare la conquista della Giudea, il grande complesso del Tempio della Pace, che in pratica assunse le funzioni di una piazza pubblica. Fra questo e il precedente Foro di Augusto era rimasto un angusto spazio, che Domiziano si curò di riempire con il cosiddetto "Foro Transitorio", completato dal successore Nerva e che da quest'ultimo prese poi il nome. Quando Traiano giunse al potere, non trovò più un'area abbastanza ampia per accogliere un Foro degno delle sue conquiste, ragion per cui decise di sbancare la sella che univa il Campidoglio con il Quirinale, fino a creare lo spazio necessario per realizzare quello che è di gran lunga il più grande e il più spettacolare dei Fori Imperiali.
Da non perdere: il Foro Romano; l' Arco di Costantino; l' Anfiteatro Flavio; Il Tempio o Foro della Pace; il Foro di Nerva; il Foro di Augusto; il Foro di Traiano.
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