Cimitero in un'antica cava di tufo presso la località detta delle "fontanelle" per la presenza di rivoli d'acqua dalle colline circostanti. Dopo la peste del 1656, la cava è diventata un ossario. Caduto in disuso, nel 1872 fu affidato al canonico Gaetano Barbati rappresentato in una statua di gesso all'interno del cimitero. Si frequentava questo luogo solo nel giorno di Lunedì, il giorno della Luna, identificata da sempre con i morti. Le ossa sono esposte per tipologie lungo i vani, protette da balaustre lignee; prima dell'ultimo intervento di sistemazione, le ossa si mantenevano in equilibrio a causa di un processo di calcificazione che le univa e le rendeva stabili. In queste cave furono trasportati, per tre secoli, resti umani anonimi dalle chiese della città e per questo riconoscibili dal popolo come anime di persone povere condannate a vivere in Purgatorio. Molti teschi sono conservati in tempietti preparati con la speranza che l'anima del defunto possa aiutare in vita chi - con preghiere, lumini, etc. - li cura, inserendo il proprio nome e la data. Un decreto del Tribunale Ecclesiastico del 26/07/1969 vietò devozioni verso resti umani perché ritenute contrarie alla dottrina cattolica del Concilio Vaticano II: resta il rispetto verso questo particolare cimitero perché in ogni femore, costola, cranio, c'è la memoria dei nostri antenati.
Cimitero Storico delle Fontanelle
Via Fontanelle, 80
Napoli Servizi tel. 081 19703197 - 349 1520638
Chiusura settimanale: mercoledì Apertura da lunedì a domenica
Orari: 10.00 - 17.00 - Ingresso gratuito, senza prenotazione