Ferrigno è l'unico maestro del pastore in terracotta, proprio della tradizione napoletana. Il padre ha tramandato a suo figlio sin da piccolo la propria arte. Dalle loro mani la materia è modellata con gran maestria; i loro pastori, i loro gruppi di pastori, le "scenette" da loro ideate, i particolari di famosi presepi che loro rielaborano, hanno la preziosità dell'immagine ed il tocco proprio dell'oggetto da salotto, pur nella funzionalità e nel rispetto del tradizionale Presepe devozionale.
Giuseppe, uomo dall'inesaurubile entusiasmo, dalla brillante fantasia e dal carattere schietto e genuino, con la sua mirabile perizia tecnica, progetta e porta a compimento scenografie tipiche della Napoli del XVIII sec. per le quali modella pastori perfettamente aderenti alle varie ambientazioni; opera sua e di suo figlio Marco.
Marco Ferrigno elabora in maniera del tutto personale il mestiere tramandatogli da suo padre, apportando un tocco di freschezza e di innovazione. I materiali impiegati sono gli stessi da centocinquant'anni: la terracotta, il legno e le rinomate sete di S. Leucio, borgo medioevale in provincia di Caserta. Mostre e numerose citazioni della stampa nazionale ed internazionale, sono per Ferrigno, una conseutudine. Presepi e "scene" sono presenti a New York, Parigi, Arles, Malmoe, Stoccarda e per le capacità professionali dimostrate annoverano riconoscimenti quali il "Primo Premio S. Gregorio Armeno", per tre anni consecutivi e "The First Award Europe"
La scenografia in sughero del Presepe si chiama Scoglio e risponde a regole ben precise. Deve avere un primo piano pianeggiante. A questo si accede per ripidissime discese e scalinatelle interminabili. Due grotte su questo piano: una per la Natività, l'altra per l'Osteria. La grotta del Mistero non ha bisogno di spiegazioni, mentre bisogna sapere che l'Osteria è il luogo dei diavoli. Non può esistere il Bene senza la lotta e quindi il superamento del Male. Le due grotte ravvicinate simboleggiano questa lotta.
Come non c'è angelo senza diavolo (addirittura i diavoli sono angeli decaduti per la religione cattolica) così nel presepe oltre agli angeli che volano sulla grotta, ci sono anche i diavoli. L'armonia nasce dall'equilibrio di due opposti principi. E dopo le discese e le grotte indispensabile è il fiume con la sua acqua. In quest'acqua le lavandaie laveranno i loro panni. Sono le levatrici della Madonna di cui si parla nei vangeli apocrifi e che si ammirano in pitture e bassorilievi noti. Ma oltre a questo il fiume serve anche per giustificare la presenza del ponte. Il ponte mette in comunicazione le anime dei vivi con quelle dei defunti. e sul ponte transita Ciccibacco. Costui trasporta su un carretto le botti piene di vino, un bue tira il carro. Il pozzo è l'ultimo elemento indispensabile nello scoglio del Presepe. In questo si va a tuffare la stella cometa dopo avere soddisfatto il proprio compito di accompagnatrice dei Magi.
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