Dalla fine degli anni Sessanta, il Gran Carnevale maiorese, nato dall'iniziativa di alcuni giovani del luogo, è divenuto in breve uno degli appuntamenti più attesi nel panorama degli eventi in Costa d'Amalfi. Evento goliardico per antonomasia, per circa dieci giorni, le strade del ridente paesino costiero sono invase da nubi di coriandoli, mascherine, carri allegorici e gruppi di ballo, in un vorticoso susseguirsi di musica, giochi tradizionali, spettacoli, scherzi e tanto divertimento.
Per circa 3 mesi i vari gruppi lavorano senza sosta per allestire i carri allegorici, ognuno raffigurante una particolare tematica (sociale, politica o, semplicemente, fantastica), modellando cavi di acciaio, ideando movimenti per i personaggi, effetti di luci e/o suoni, dipingendo la cartapesta con colori sgargianti. Un'arte, questa, che i giovani di oggi hanno appreso da chi, prima di loro, ha dato vita al Gran Carnevale di Maiori, e che, a loro volta, avranno il compito di tramandare.
Un sicuro divertimento, per i più piccoli, ed uno spunto di riflessione sulle tematiche rappresentate, per i più grandi. Il tutto attraverso una forma di arte popolare diffusa, oramai, in tutto il mondo.
La sfilata dei carri allegorici, preceduti ciascuno dal proprio gruppo di ballo, parte da Vecite (frazione di Maiori dove, normalmente, vengono realizzati i carri) e, proseguendo per la Strada Provinciale Nuova Chiunzi, giunge in località "Costa d'angolo", in prossimità della Torre Normanna. Da qui, una volta attraversato tutto il lungomare, il lungo e festante corteo termina nell'incantevole scenario dell'anfiteatro del porto turistico.
Durante le passate edizioni hanno preso parte al Gran Carnevale maiorese anche i gruppi dei paesi limitrofi di Minori e Tramonti, grazie alla naturale conformazione di Maiori che, rispetto agli paesi della Costiera Amalfitana, è dotata di ampi spazi e, per tale ragione, maggiormente predisposta a poter ospitare ed organizzare manifestazioni di tale portata.
(foto di Salvatore Marciano e del gruppo di facebook "Nostalgici del Carnevale Maiorese")