Il fiume Timavo, considerato il più corto d'Italia, nasce in Slovenia, s'inabissa nelle Škocjanske jame (Grotte di San Canziano) e riemerge, dopo un percorso sotterraneo di circa 20 Km, a San Giovanni di Duino.
Frequentata sin dalla preistoria, l'area delle Risorgive, di alto pregio sia naturalistico che storico, era considerata luogo sacro, come conferma anche la lapide romana dedicata al Nume Timavo. Sorge qui la Chiesa di San Giovanni in Tuba, raro esempio di architettura gotica presente nel Carso, risalente al XV secolo ma con origini ben più lontane, come testimoniano i mosaici del V secolo visibili all'interno. Nell'abside, dietro l'altare, si vede la zona degli scavi dove sono venute alla luce le vestigia di una piccola basilica paleocristiana.
La prima risorgiva si trova nelle immediate vicinanze della chiesa ma la folta vegetazione non permette di avere una visione completa degli altri due rami del fiume, poco distanti, che si riuniscono prima di arrivare al mare, a soli 2 Km.
A un centinaio di metri a monte, sulla sinistra, si trovano la mansio, stazione di sosta di epoca Imperiale, e i solchi dell'antica Strada Romana che da Aquileia, passando per il Carso, arrivava sino a Trieste.
Curiosità
Sulla roccia sovrastante la seconda risorgiva del Timavo, sotto al monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale che commemora il reggimento Lupi di Toscana, sono stati scolpiti i versi di Virgilio che parlano proprio del fiume carsico.
Secondo quanto riportato dal poeta latino nel primo libro dell'Eneide i rami del Timavo erano però nove e non soltanto tre: "Onde con vasto murmure del monte va qual dirotto mar per nove bocche e risonante allaga le campagne".