Forte di Bard - Opera Carlo Alberto
Il Museo delle Alpi è un percorso pluridisciplinare, interattivo e multimediale dedicato alle Alpi e alla montagna. Uno spazio museale all'avanguardia nel panorama internazionale: le ventinove sale del percorso di visita, racchiuse dentro le mura del Forte di Bard, fondono insieme tradizione e nuove tecnologie, raccontando una montagna 'vissuta' e trasformata dalla mano dell'uomo. Suoni, video e proiezioni danno forma a scenografie, ricostruzioni e giochi multimediali che accompagnano il visitatore lungo un viaggio di esplorazione da vivere con i 5 sensi.
Inaugurato a gennaio 2006, il Museo delle Alpi è parte del progetto di recupero e riconversione di tutto il complesso del Forte di Bard, realizzato dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta e destinato a concludersi entro il 2009.
Il Museo delle Alpi è centro e cuore dell'intero programma museografico del Forte, articolato attorno a due grandi temi: da un lato il sito e il Forte di Bard, con la sua storia e il contesto ambientale, dall'altro le Alpi e la montagna - a cui, in particolare, sono dedicati il Museo delle Alpi e il museo "Alpi dei ragazzi", inaugurato entro il 2008. Il programma si sviluppa intorno all'idea di creare un percorso "a misura d'uomo", che unisce la forza del centro d'interpretazione alla capacità di educare divertendo del parco a tema. In tal senso i musei del Forte di Bard si distanziano dalle forme più classiche del museo storico, antropologico o d'arte.
Il Museo delle Alpi occupa tutto il primo piano dell'Opera Carlo Alberto, principale corpo di fabbrica della fortezza. Per raggiungerlo si compie una vera e propria ascesa in quota, grazie ad avveniristici ascensori esterni di cristallo che dal borgo medievale di Bard, ai piedi del Forte, salgono fino alla rocca. Da lì si raggiunge il cuore del complesso fortilizio, dove ha sede il museo.
L'allestimento del Museo delle Alpi si avvale di tutti i mezzi espressivi a disposizione, da quelli più classici e consoni alla tradizione del museo scientifico, come teche e diorami, a quelli più elaborati, come scenografie, ricostruzioni, proiezioni e giochi multimediali, che in alcuni punti nascondono completamente la struttura originaria dell'edificio, in altri la recuperano, sottolineando le antiche destinazioni.
Il percorso espositivo
E' suddiviso in quattro parti pensate per condurre il visitatore alla scoperta delle Alpi. Il viaggio inizia con la rievocazione simbolica dell'ascesa: una scala in vetro e acciaio, tra proiezioni di panorami e scenari d'alta quota, realizzati all'interno dell'antica cappella del Forte, conduce il visitatore alla prima parte del Museo, dedicata alla montagna contemporanea. Il corridoio introduttivo ospita una installazione d'artista che, attraverso video di alpeggi, tunnel e sciatori hi-tech, presenta un'immagine dei monti volutamente lontana dallo stereotipo romantico. Quella proposta è infatti una montagna contraddittoria e poliedrica, costantemente segnata dall'intervento dell'uomo.
La seconda parte del Museo conduce alla scoperta delle principali componenti naturali e umane dell'ambiente montano. Nella sala dedicata alla biodiversità si ascoltano i suoni delle stagioni e grazie a filmati e schermi touch screen si osservano il clima, le brevi stagioni in quota, le piante e i tenaci abitanti delle terre alte. Nella sala della geografia una spettacolare mappa interattiva è il tappeto per una passeggiata sulle Alpi, a ritroso nel tempo, fino alle esplosioni laviche e alle risacche marine che hanno generato le Dolomiti. Un video in 3D mette le ali al visitatore: un 'volo d'aquila' mozzafiato dalla cima del Monte Bianco attraverso i paesaggi più suggestivi delle Alpi, fino a planare sul Forte di Bard, per capire che "il paesaggio naturale non esiste" in quanto ogni luogo, salvo qualche remoto ambiente glaciale, è ormai marcato dalla presenza dell'uomo.
La terza parte del percorso si concentra sulla civiltà alpina. Le ricostruzioni della stalla, della stube, della scuola e alcuni filmati interattivi raccontano una cultura materiale legata al lavoro, dal mulino alla miniera, ma anche le feste, con le danze delle celebrazioni di fine inverno e i coloratissimi carnevali, con le "lanzette" - tipiche maschere valdostane - e il leggendario uomo selvatico, incarnazione del difficile rapporto tra natura e civiltà.
La quarta e ultima sezione racconta la trasformazione della montagna nell'epoca della sua modernità, a partire dalla cultura romantica che per prima ne ha scoperto il fascino. Il viaggio ripercorre le esperienze degli artisti-alpinisti ottocenteschi, pionieri delle vette e dell'alpinismo contemporaneo, l'avventura della prima ascensione al Monte Bianco o della scalata al Cervino. Insieme alla conquista delle montagne nasce anche il turismo, che diventa fenomeno di massa dagli anni Trenta in poi, modificando radicalmente il territorio e le sue civiltà.
Il percorso si chiude con "la terza via": grazie ad un raffinato gioco di movimenti, fusioni e sovrapposizioni di filmati, l'ultima sala del Museo riassume le due realtà della montagna contemporanea, in cui si giustappongono e intrecciano nostalgia per la tradizione e spaesamento indotto dalla modernità. Una condizione a cui si risponde con un messaggio di speranza: una terza via è possibile per il futuro.
Grazie all'unione di tradizione e nuove tecnologie, il percorso museale assume la forma unitaria di un testo che il visitatore ha modo di "leggere" attraversandolo, quasi si trovasse all'interno di un libro, o di un viaggio da vivere con i 5 sensi, diventando così protagonista del museo e non semplice ospite. Coerentemente con questa scelta, la montagna è lasciata al racconto dei suoi "testimoni": il naturalista, il geografo, l'antropologo, il metereologo descrivono attraverso brevi interventi video il tema delle diverse sezioni, coinvolgendo direttamente il pubblico nell'esperienza della narrazione.
Protagoniste assolute del Museo sono le Alpi e la montagna di oggi, proposte sempre in un'ottica di dialogo tra presente e passato, natura e cultura, con la convinzione che si tratti dell'unico modo per capire e costruire un futuro. L'invito al visitatore è guardare le Alpi, l'ambiente e le società alpine con occhi nuovi, partecipando alla loro vita - da abitante, turista o comunque da appassionato - con consapevolezza e responsabilità nei confronti del loro avvenire.
Il Museo delle Alpi è stato progettato grazie ad un lavoro di equipe diretto da Enrico Camanni, giornalista, Luisella Italia e Massimo Venegoni, architetti, sulla base delle linee guida per il programma museografico del Forte di Bard elaborate da Daniele Jalla, storico e coordinatore dei servizi museali della Città di Torino, e Alain Monferrand, architetto e Direttore dell'Observation Touristique - ODIT France.
Museo delle Alpi
Forte di Bard, Opera Carlo Alberto
Orari
Martedì/venerdì: dalle 10.00 alle 18.00
Sabato/domenica: dalle 10.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Per informazioni
Associazione Forte di Bard
11020 - Bard (AO)
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Fax 0125 833830
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