Le rovine dell'antica Avola, come attesta il viaggiatore francese Jean Houel, che le visitò nel 1777, erano tristi e immerse nella solitudine. Il sacerdote Sebastiano Li Gioi, per rivitalizzare e ridare sacralità a quei luoghi, volle erigere, a sue spese e sopra i resti del Convento dei Cappuccini, un eremo. I lavori ebbero inizio nel 1729. Il dormitorio prese in seguito il nome di Eremo della Madonna delle Grazie per il leggendario ritrovamento, negli anni sessanta del '700, sotto un grande masso, di una campanella e di un bassorilievo calcareo raffigurante la Madonna delle Grazie, ora custodito presso la chiesa dell'Eremo. Nel 1896, in ricordo di tale avvenimento, si edificò un'edicola votiva. Il tempietto ha l'affaccio sui tornanti che da Avola conducono ad Avola Antica; percorso in cui, nella seconda metà del Novecento, si svolgeva la gara automobilistica "Coppa Belmonte".
(fonte: Avola, la città esagonale)