Sito in via Carlo Pisacane, contiene reperti recuperati dal "Gruppo Archeologico Agropoli", fondato nel 1975, e dalla Soprintendenza Archeologica, nelle loc. S. Marco (1976), presso il Castello (1982), in loc. Vigna Grande (1984) e dalla missione dell'Ecole Francaise de Rome (1978-1980) nella loc. Sauco, presso la Punta Tresino. I più antichi materiali risalgono all' XI - X sec. a. C. e sono pertinenti ad un villaggio della tarda età del Bronzo. Seguono reperti di VII-VI sec. a.C. relativi alla frequentazione greca del promontorio, contemporanea alla fondazione di Poseidonia, ed alla presenza di un tempio dedicato ad Artemide, e collegato al racconto mitico del viaggio di Ercole nel sud dopo aver ripreso i buoi a Gerione, o a Poseidon, divinità protettrice dei naviganti.
Del IV sec. a. C. sono i materiali provenienti dalle località Moio e Cupa, risalenti al periodo della conquista lucana di Poseidonia, alla conseguente frequentazione più intensa dell'agro ed a un diverso tipo di economia basato su colture specializzate.
Di notevole importanza è stato il rinvenimento di una necropoli tardoantica, composta di tombe a cassa o a cappuccina, che ha invaso un'area precedentemente occupata da un edificio. Una lastra riutilizzata come copertura di una tomba recava un'epigrafe di V sec. d. C. con formula iniziale tipica dell'epoca cristiana (hic requiescit) , con dedica ad un giovane di nome Pietro e con l'invocazione a non violare la tomba.
Anche riutilizzato era un sarcofago strigilato in marmo di III - IV secolo, anch'esso custodito nell'Antiquarium, il cui coperchio è caratterizzato da un fregio con eroti, mentre la scena centrale della facciata presenta una scena collegata al culto dionisiaco.
Numerosi sono i reperti marini, dalle due ancore in pietra, l'una di forma allungata e ricurva (VII - IV sec. a. C.), la seconda di tipo fenicio, che insieme ad altre rinvenute presso il promontorio, confermano l'esistenza di un importante approdo posto a nord dello stesso, al riparo dei venti meridionali ed alla foce del fiume, allora ben più ampia.
Non mancano marre e contromarre in piombo (IV - II sec. a. C.), recuperate per lo più davanti alla Punta Tresino ed al Sauco, sede anch'essi di approdi frequentati anticamente.
(fonte: GuidAgropoli)