"Fratelli d'Italia / L'Italia s'è desta, / Dell'elmo di Scipio / S'è cinta la testa. / Dov'è la Vittoria? / Le porga la chioma, / Ché schiava di Roma / Iddio la creò. / Stringiamci a coorte / Siam pronti alla morte / L'Italia chiamò. "
E' questa la prima strofa de "Il Canto degli Italiani", meglio noto come "Inno di Mameli", dal nome del patriota ligure che lo compose nel 1847 e che, complice anche il suo ritmo veloce ed incalzante, fu accolto ed adottato con entusiasmo non solo durante gli anni del Risorgimento, ma anche nel 1946, quando si decise che divenisse l'inno nazionale della Repubblica Italiana.
E' l'inno che racconta la storia dell'Italia e degli Italiani, la storia di una terra che per secoli è stata divisa ed in cui hanno coesistito diverse dominazioni; la storia di un popolo che, nonostante i diversi cammini storici e culturali, ha sempre sentito vivo il desiderio di unirsi sotto un'unica bandiera. Desiderio che, dopo i moti risorgimentali e la spedizione di Garibaldi in Sicilia, è divenuto realtà il 17 marzo del 1861, quando è stata ufficialmente proclamata l'Unità Nazionale e di cui quest'anno ricorre il 150° anniversario.
L'Italia, quindi, è il frutto di influenze diverse che vi si sono avvicendate nel corso dei secoli passati, modellando e creando quella eterogeneità culturale ed artistica che, unita a quella paesaggista e naturalistica, la rende inconfondibilmente unica.