Situato ai confini meridionali del Trentino, su un altopiano soleggiato affacciato sul Veneto, Luserna (Lusèrn in cimbro) è un piccolo comune della provincia di Trento, ricco di storia e tradizioni, ultima comunità di lingua cimbra, l'antico dialetto tedesco, testimonianza delle colonizzazioni che interessarono l'area tra il x ed il XIII secolo. Tale migrazione fu favorita dal vescovo-principe di Trento con l'intento di bonificare e antropizzare questa zona, prevedendo la costruzione di alcuni masi e la coltivazione di anche questa parte del territorio. Luserna ottenne comunque l'indipendenza comunale il 4 agosto 1780, separandosi definitivamente da Lavarone, con la quale formava prima un'unica comunità.
In merito all'origine del toponimo, tre sono le tesi più accreditate: secondo una prima ipotesi deriverebbe dal celtico "Lis Erna" (valico); una seconda teoria sostiene, invece, l'origine cimbra da "Laas" (il nome in cimbro del Valico del Menador) e, infine, c'è chi ipotizza una derivazione dal veneto "slusar" (luccicare, con riferimento alla posizione dell'altopiano, particolarmente soleggiato).
Situato a breve distanza sia dalle piste di Millegrobbe che dagli impianti dello Ski Center di Lavarone, Luserna è anche la meta ideale per gli appassionati di escursionismo, trekking e lunghe passeggiate a piedi o in mountain bike lungo i sentieri montani.
Siti di interesse:
- la Chiesa di Sant'Antonio, costruita negli anni Venti del Novecento, dopo che il preesistente edificio fu raso al suolo da una cannonata dell'artiglieria italiana, durante la I Guerra Mondiale;
- l'edicola di San Rocco;
- l'antico albergo Lusérnarhof, una delle abitazioni più antiche del paese;
- le due cisterne per l'approvigionamento idrico;
- il Centro Documentazione Luserna;
- l'Istituto Culturale Mochéno Cimbro.
- i forti austro-ungarici (Forte Campo di Luserna, Forte Verle, l'Osservatorio fortificato di Cima Vezzena);
- il cimitero militare di Costalta, in cui sono sepolti circa 2000 caduti, tra italiani ed austriaci.