Piccolo comune della provincia autonoma di Bolzano, situato su un ampio pianoro della Valle di Tures Aurina, circondato da rigogliosi boschi di conifere, Gais racchiude in sé bellezze paesaggistiche e pregevoli eredità architettoniche, il tutto ad appena 5Km da Brunico.
Il toponimo - uno dei pochi a non essere stato oggetto di italianizzazione forzata durante il fascismo - deriverebbe dalla radice indogermanica "ghid" che sta ad indicare un "terreno alluvionale".
Il rinvenimento di reperti archeologici sulla Gaisinger Pipe e sullo spiazzo antistante il castello di Chela/Kehlburg attesta in maniera inconfutabile che nella valle si stanziarono insediamenti umani sin dal periodo preistorico. Menzionato per la prima volta in documenti ufficiale datati 985, nel 1014 il borgo fu ceduto dall'imperatore Enrico II all'episcopato di Bamberga, che vi costituì una chiesa autonoma, trasferendovi anche la sede parrocchiale, che inizialmente rappresentava un'unità politica, poi soggetta alla divisione in tre sedi giudiziarie. In seguito ad ulteriori unificazioni e smembramenti durati secoli successivi, il comune di Gais si ricostituì definitivamente solo nel 1928.
Gais rappresenta un'attraente meta di soggiorno turistico sia nella stagione estiva, quando ci si può bagnare nelle acque di un piccolo e incantevole lago naturale, sia in quella invernale, quando i paesaggi imbiancati suscitano l'emozione del visitatore. Gli amanti degli sport invernali, inoltre, possono facilmente raggiungere le aree sciistiche Plan de Corones, Speikboden e Klausberg.
Siti d'interesse:
- i siti archeologici di Gaisinger Pipe e del pianoro antistante il castello di Chela/Kehlburg;
- Il Castel Neuhaus (casa nuova), costruito dai Signori di Tures intorno alla metà del XIII secolo. Esso conserva del suo impianto originale la torre principale e parte delle mura esterne; la restante parte, invece, è stata ricostruita ex novo, riutilizzando i ruderi dell'edificio. Attualmente è di proprietà privata. Nei pressi del castello si trovano i resti di un bagno termale, utilizzato fino agli anni Venti del Novecento, alimentato dalle acque d due sorgenti locali.
- Il Castello di Chela / Kehlburg, risalente al XII secolo, in posizione sovrastante la Valle di Tures e la città di Brunico, in rovina dal 1944 in seguito ad un incendio;
- i ruderi del castello di Villa Ottone, aggrappato ad uno sperone roccioso;
- la chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista che, nonostante le modifiche cui è stata sottoposta nel corso dei secoli, ha preservato nel tempo il suo caratteristico impianto romanico. Già menzionata nel 990, si presenta a pianta basilicale, con tre navate terminanti con altrettante absidi semicircolari; resti di pitture murarie risalenti al XIII secolo furono riportate alla luce durante i recenti lavori di restauro. Interessanti, infine, i capolavori lignei del Cinquecento e del Settecento, tra cui un crocifisso ed una pietà.
- la Cappella del cimitero, nella quale si possono mirare affreschi risalenti all'XI secolo, attribuiti al gruppo dell'artista Michael Pacher;
- la cappella della Visitazione di Maria, del primo '600 che, ammirevolmente restaurata, conserva il campanile del XIII secolo;
- la Cappella di Sant'Erasmo, di cui si ha notizia sin dal XII secolo; un tempo ricchissima di opere d'arte e paramenti sacri, fu di recente oggetto di atti di vandalismo e depredazioni.
- la Chiesa parrocchiale di Santa Margherita, nella frazione di Villa Ottone, in pregevole stile barocco, affiancata da un campanile a doppio bulbo;
- la Cappella di San Valentino, nella frazione di Villa Ottone, in stile romanico con pregevoli pitture murarie risalenti al XIII secolo e riportate alla luce durante i recenti lavori di restauro;
- la cinquecentesca Chiesa dei 14 Santi Ausiliatori,nella frazione di Riomolino, in stile gotico con alto campanile a guglia. All'esterno fa bella mostra di sé un affresco del Settecento, mentre all'interno merita una visita la pala d'altare della seconda metà del XVII secolo;
- la piccola Chiesa gotica di Montassilone, dedicata ai Santi Crisante e Daria.
- il curioso Museo dei caschi da pompiere, presso l'Hotel Burgfrieden che espone più di 600 diversi caschi da pompiere.