Il toponimo deriva da "castellari", fortificazioni costruite dagli antichi Liguri in posizione sovrastante. Un castellaro fu trasformato dalla famiglia Quaranta in castello ed attorno a questo pian piano cominciò a svilupparsi il paese. Comune in provincia di Imperia, situato su un colle ad est della valle Argentina, nei pressi di Taggia e Riva Ligure, è circondato da una folta vegetazione ed è dedito prevalentemente alla coltivazione dei fiori, dell'olivo e della vite. Il centro storico è simile per molti versi a quelli degli altri abitati liguri: è caratterizzato, infatti, da vicoli stretti e ripidi, spesso sovrastati dai caratteristici archetti a sostegno degli edifici contrapposti.
Risale al 1153 la prima citazione ufficiale su Castellaro nell'atto di cessione del feudo da parte dei marchesi di Clavesana ad Anselmo Quaranta. Nel 1228 la Repubblica di Genova assegnò ufficialmente il feudo ed i territori circostanti a Bonifacio di Lengueglia i cui successori, nel Quattrocento, divisero il feudo in due parti vendendo Castellaro ai fratelli Anfreone. Nella seconda metà del Cinquecento, lasciato senza difesa dagli Spinola, signori del borgo, residenti a Genova, fu attaccato dai pirati saraceni che lo saccheggiarono e ne uccisero o rapirono gli abitanti. Nei secoli seguenti fu oggetto di aspre contese tra gli eredi degli Spinola fino alla fine del Seicento, periodo in cui passò nei dominii di Marc'Antonio Gentile e di sua moglie Maria Brigida Spinola e vi rimase fino alla conquista da parte di Napoleone nel 1797.
Dopo la caduta dell'Impero francese ed il Congresso di Vienna, Castellaro fu inglobato nel Regno di Sardegna e dal 1861 nel Regno d'Italia.
Da vedere:
Il santuario di Nostra Signora di Lampedusa che si raggiunge percorrendo una strada scandita dalle quindici edicole della Via Crucis. Fu costruito nel XVII secolo.
La parrocchiale di San Pietro in Vincoli risalente al XVII secolo custodisce l'altare maggiore ed il tabernacolo in marmo realizzato dallo scultore Gaggini, otto altari minori di grande valore, una statua lignea raffigurante l'Assunta di Anton Maria Maragliano.
L'antico oratorio conserva candelabri ed oggetti sacri risalenti al XVII secolo ed un antico dipinto raffigurante Sant'Eligio.
Palazzo Arnaldi con due torri laterali in stile neogotico, nel cuore del centro, risalente al XIX secolo è dedicato a Monsignor Arnaldi, arcivescovo di Spoleto.
Palazzo dei Gentile.
Il castello di cui rimangono solo i resti della torre a pianta semicircolare.